Lenalidomide associato a Obinutuzumab ha dimostrato attività antitumorale nel linfoma follicolare a cellule B recidivato
Dallo studio GALEN è emerso che la combinazione Lenalidomide ( Revlimid ) e Obinutuzumab ( Gazyvaro ) è ben tollerata ed efficace per il trattamento del linfoma follicolare a cellule B recidivato o refrattario.
I ricercatori hanno stabilito una dose raccomandata di 20 mg di Lenalidomide in combinazione con 1.000 mg di Obinutuzumab per uno studio clinico di fase 2.
L'analisi ha incluso 19 pazienti di almeno 18 anni ( età media, 61.5 anni, 50% donne ) con linfoma follicolare recidivato o refrattario dopo terapia con Rituximab.
I pazienti hanno ricevuto dosi crescenti di Lenalidomide orale giornaliera di 10 mg ( n = 7 ), 15 mg ( n=3 ), 20 mg ( n=6 ) e 25 mg ( n=3 ) nei giorni da 1 a 21 del ciclo 1 e giorni 2 a 22 dei cicli da 2 a 6, in cicli di 28 giorni.
E' stato effettuato un aumento della dose in un modello 3 + 3 basato sulla tossicità dose-limitante durante il ciclo 1 per stabilire la dose massima tollerata.
I pazienti hanno ricevuto anche 1.000 mg di Obinutuzumab per via endovenosa nei giorni 8, 15 e 22 durante il ciclo 1 e il giorno 1 durante i cicli da 2 a 6.
L'endpoint primario dello studio consisteva nel definire una dose raccomandata per la fase 2 di Lenalidomide in combinazione con una dose fissa di Obinutuzumab.
Gli endpoint secondari includevano sicurezza, tollerabilità e attività antitumorale preliminare.
Il follow-up mediano per l'analisi finale è stato di 38.1 mesi ( IC 95%, 35-41.6 ).
Dodici pazienti ( 63.2%, IC 95%, 38.4-83.7 ) hanno risposto al trattamento dopo sei cicli. Di quelli che hanno risposto, otto hanno presentato una risposta completa, tre hanno avuto una risposta completa non-confermata e uno ha avuto una risposta parziale.
A 3 anni, il 52,1% ( IC 95%, 28.0-71.6 ) dei pazienti ha raggiunto la sopravvivenza senza progressione ( PFS ) e il 73.3% ( IC 95%, 47.2-87.9 ) ha raggiunto la sopravvivenza globale ( OS ).
Tutti i pazienti hanno manifestato almeno un evento avverso. Vi sono stati complessivamente 164 eventi avversi, tra i quali la stitichezza ( 52.6% ), la neutropenia ( 47.4% ) e l'astenia ( 36.8% ).
La maggior parte degli eventi erano di grado 1 o 2 ( n = 139 ).
Tra gli eventi avversi di grado 3 o 4, il 64.3% ha presentato una riduzione dei livelli di neutrofili / neutropenia, ma non sono emersi casi di neutropenia febbrile.
Quattro tossicità dose-limitanti si sono verificate tra due pazienti, ma i ricercatori hanno ritenuto che questa non fosse correlata al trattamento e la dose massima tollerata non è stata raggiunta.
Tredici eventi avversi ( 7.9% ) erano correlati solo a Obinutuzumab, 54 ( 32.9% ) solo a Lenalidomide e 32 ( 19.5% ) erano correlati alla combinazione.
In questo piccolo gruppo di pazienti, di cui il 40% era refrattario a Rituximab e il 20% refrattario alla precedente terapia, il regime dello studio GALEN ha mostrato un'efficacia promettente, migliore rispetto all'associazione Lenalidomide e Rituximab. ( Xagena2018 )
Fonte: Blood, 2018
Emo2018 Onco2018 Farma2018
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
I tempi di attivazione degli anticorpi anti-PD-L1 influiscono su efficacia e tossicità della terapia con cellule CAR-T dirette a CD19 per il linfoma a grandi cellule B
Più della metà dei pazienti trattati con immunoterapia con cellule T mirate al recettore chimerico dell'antigene ( CAR ) CD19...
Consolidamento con Blinatumomab post-trapianto autologo di cellule staminali in pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B
Gli esiti nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) recidivato sottoposti a trapianto autologo di...
Metotrexato ad alte dosi come profilassi del sistema nervoso centrale nel linfoma aggressivo a cellule B ad alto rischio
La progressione del sistema nervoso centrale ( SNC ) o la recidiva è una complicanza rara ma devastante del linfoma...
Brentuximab vedotin più Nivolumab dopo trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche per i pazienti adulti con linfoma di Hodgkin classico ad alto rischio
Dopo il trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ), il consolidamento con Brentuximab vedotin ( Adcetris ) nei...
Tassi di sindrome da rilascio di citochine e sindrome da neurotossicità associata a cellule effettrici immunitarie dai dati di CIBMTR su pazienti con linfoma in seguito a terapia con cellule CAR-T
I prodotti a base di cellule T ingegnerizzate Axicabtagene ciloleucel ( Axi-cel; Yescarta ) e Brexucabtagene autoleucel ( Brexu-cel; Tecartus...
Candidati biomarcatori germinali dell’efficacia della Lenalidomide nel linfoma a cellule mantellari: studio MCL0208
Nello studio di fase 3 MCL0208 della Fondazione Italiana Linfomi, il mantenimento con Lenalidomide ( Revlimid ) dopo trapianto autologo...
Esposizione ottimale alla Fludarabina per esiti migliori dopo la terapia con Axicabtagene ciloleucel per il linfoma non-Hodgkin a cellule B aggressivo
La Fludarabina è uno degli agenti più comuni somministrati per la linfodeplezione prima della terapia CAR-T diretta a CD19, ma...
Pembrolizumab nel linfoma primario mediastinico a grandi cellule B recidivante o refrattario: analisi finale di KEYNOTE-170
Precedenti analisi dello studio di fase 2 KEYNOTE-170 hanno dimostrato un'attività antitumorale efficace e una sicurezza accettabile di Pembrolizumab (...
Lenalidomide più Rituximab per il trattamento iniziale dei pazienti anziani fragili affetti da linfoma diffuso a grandi cellule B: studio FIL_ReRi
Il trattamento del linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) nei pazienti anziani è impegnativo, soprattutto per coloro...